Se sei in cerca di te stesso, della vita, di una direzione, ho per te un vero regalo: il cammino di Santiago.

Ti dirò la verità: non l’ho cercato. Lui mi ha chiamato. Non l’ho iniziato perché non sapevo cosa fare. L’ho iniziato perché ero stato espulso da un programma linguistico e di tirocinio a Valencia. Non sapevo cosa fare. Finché mia madre mi mise la pulce nell’orecchio. Lì ho sentito che era quello di cui avevo bisogno: un momento per me stesso, per ritrovare la direzione e tornare a brillare.

Sono partito con zaino in spalla, in solitudine, e ho iniziato a camminare.

Il cammino è un viaggio che ti permette di riequilibrarti: siamo sempre con la testa nel futuro e nel passato. Il cammino ti riassetta la tua attenzione sul presente, sui tuoi passi, sulla strada. Concentra la tua attenzione su te stesso e sulla natura che ti circonda.

Adoro il cammino perché ho tantissimo tempo per stare con me stesso. Potresti pensare che sto ore e ore a riflettere su cose sulle quali non ho tempo di riflettere nella mia vita normale. Invece ti dirò una cosa: all’inizio sì, mi ero segnato dei temi a cui volevo dedicare tempo. Ma dopo qualche giorno di cammino, la mia mente non pensava a nulla. Non pensava a nulla perché ero così in pace e concentrato nel vivere il momento che la mente era lì, né più avanti né più indietro.

Le riflessioni e le emozioni che provavo le segnavo su un taccuino o sul telefono. Per la maggiore, tuttavia, vivevo: non mi imponevo nulla da fare. Era un tempo per me, e avevo la totale libertà di fare quello che mi sentivo di fare.

Ecco perché ti do questo consiglio: limita al minimo l’uso del telefono. Non farti distrare da ciò che potrebbe portarti in un’altra dimensione.

Vuoi sapere come ho fatto l’ultimo cammino? Senza soldi. Dopo aver incontrato Ulisse, ho deciso che avrei fatto il cammino così. No, non per risparmiare. Per spendermi. Per spendermi al massino in ciò che avrei incontrato.

Viaggiare senza denaro ti impone di dipendere dagli altri. E così sei dolcemente spinto a relazionarti con l’ambiente che ti circonda. Impari a chiedere. A farti piccolo. A guardare agli altri come un dono per te, e tu un dono per gli altri.

Ulisse inoltre lo faceva senza telefono. Non hai idea di quanta pace mi comunicava con gli occhi, con il sorriso, con ogni postura e movimento del corpo.

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Il cammino è un’esperienza unica. Come renderla parte della vita di tutti i giorni?