Hai mai pensato di arrivare in un posto senza aver prenotato nulla?

Bene, sei di fronte a una delle esperienze più forti e intense per la tua vita: essere accolto. Ma da dove partire?

Sii aperto e curioso. Questo è tutto ciò di cui hai bisogno. Nient’altro. Per essere accolto devi fare una cosa: osare. Fare il primo passo verso l’altro. Avere il desiderio di scoprire una persona che non conoscevi.

Sii te stesso. Sii autentico, spontaneo, trasparente. Racconta chi sei. Perché sei andato là. Cosa adori fare. Che ti passa per la testa. Perché questa persona ha chiamato la tua attenzione. L’autenticità è il primo per verso la fiducia, che è la chiave dell’accoglienza.

Non c’è una formula su come ricevere ospitalità. Ma gli ingredienti sono quelli che ti ho appena detto. Il resto viene da sé.

La cosa che adoro di questo modo di viaggiare è l’affidarsi alla vita e alle situazioni. Mi lascio fare dal mondo, e questo non può fare altro che accogliermi se sorrido e lo guardo come un dono. L’ho imparato durante il cammino di Santiago, dove ho conosciuto Ulisse, che camminava senza telefono né soldi: la vita non ti dà quello che vuoi, ma quello di cui hai bisogno.

Ciò che rende l’ospitalità stupenda è la condivisione. Conoscere la storia della persona che vive in quel posto significa vivere quel posto davvero. Assaporarne il cibo e la vera essenza.

→ Ti stai ancora chiedendo come si fa? Ti do alcuni consigli pratici:

Durante il cammino di Santiago, andavo alla parrocchia e cercavo il sacerdote, oppure andavo a messa e al termine mi presentavo. E spesso venivo accolto.

Tieni presente una cosa: non tutti ti apriranno la porta del proprio cuore. Devi fare un salto, devi osare. E devi quindi accettare che ti rifiutino. Ma quando capiterà tu ringrazierai e andrai avanti con fiducia. Un giorno del cammino di Santiago ho passato due ore a ricevere no. Ma alla fine, una simpatica signora mi ha accolto. E ho dormito in un posto stupendo: a fianco di un pollaio!

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