Dovevo andare in val dei Mocheni in Trentino a trovare un amico. Guardo la fermata e vedo che il primo bus sarebbe passato dopo un paio d’ore. Andare a piedi era fuori discussione. L’unica maniera era una: fare autostop. Mi piazzai quindi al lato della strada e alzai il pollice. La prima macchina che passò si fermò e mi tirò su. Dove vai? Sant’Orsola. Così conobbi Maria Grazia, una giusta del posto che mi parlò dei segreti di questa valle.
Cosa ne fa in assoluto la maniera più bella ed economica di viaggiare? L’essere a costo zero e a diretto contatto con i local. Fare autostop ti permette di muoverti e di affidarti completamente al mondo! Figata no?
L’essenza di questa pratica sta nel lasciarti trasportare dalla vita e dalle persone, condividere, conoscere l’altro e lasciarti stupire. Come? Perché magari chi ti dà il passaggio va a un’altra destinazione, o ti offre lui stesso un posto dove dormire. La sorpresa del fare autostop consiste nel fatto che non sai mai cosa ti capita né dove andrai a parare.
Fare autostop quindi si sposa perfettamente con il viaggio autentico: quello che non guarda a dove va, ma al come va.
Farlo senza piani né meta e in solitudine è la strategia che ti permette di godertelo al meglio!
Come iniziare?
Tira su il pollice e piazza un bel sorrisone!
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*Nell’auto di due mafiosi molto particolari*